CHI SIAMO

La musica esprime ciò
che non può essere detto a parole

- V. Hugo -

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Chi siamo

Il Coro misto “Lojze Bratuž” è un gruppo vocale sloveno attivo a Gorizia (Italia). Il gruppo si fonda esclusivamente sul volontariato, sulla gioia del canto e sulla fedeltà alla propria lingua. Con queste finalità è affiliato all’ U C C S , opera all’interno del Centro culturale Lojze Bratuž ed è in genere attivo nell’organizzazione civile della comunità slovena in Italia.

Il coro è stato istituito nel 1951 allo scopo di unire cantanti di Gorizia e dintorni accomunati dall’amore per il bel canto. Dal 1957 porta il nome del compositore Lojze Bratuž, che durante il fascismo pagò con la vita il suo amore per il canto sloveno.

L’attività corale

Nei suoi oltre 50 anni di storia il coro, oltre alla regolare attività svolta in Friuli Venezia Giulia, ha tenuto concerti anche in Slovenia, Italia, Francia, Svizzera, Repubblica Ceca e Austria. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra i quali quello del Fondo pubblico della Repubblica di Slovenia per il giubileo dei 50 anni di attività. Oltre alla polifonia classica, il coro predilige le canzoni popolari e d’autore slovene, dedicando particolare attenzione anche ai compositori sloveni contemporanei. Oggi il coro è composto principalmente da giovani provenienti da Gorizia e dintorni, compresa la vicina Slovenia. Il gruppo comprende anche alcuni membri di lingua italiana che attraverso il canto stanno attivamente imparando lo sloveno. In questo modo, quindi, il coro resta fedele alla propria missione di creare connessioni, collaborazione e armonia tra i popoli.

STATUTO
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La nostra storia, il nostro cammino

Le radici

Nel annuario della casa editrice Goriška Mohorjeva družba del 1952 è riportata la relazione sull’attività culturale nel goriziano. Così si legge: “L’aratro che abbiamo posto in opera nel dicembre 1949 ha tracciato i primi solchi. È gratificante che lo sforzo non sia stato vano, perché il lavoro iniziato allora sta proseguendo oggi in modo più determinato. Intorno alle nostre serate culturali si è radunata una cerchia di persone che segue con gioia e interesse questa attività”.

Al termine della fruttuosa stagione del 1951 inoltre: “La conferenza finale si è tenuta il 20 giugno e ha riguardato la storia politica e culturale degli sloveni di Gorizia.

Abbiamo conosciuto le persone che tanto hanno contribuito alla crescita della nostra gente. La serata è stata allietata da don Mirko Filej che per la prima volta si è esibito con il suo coro”.

Questa data è rimasta nella storia della cultura corale del goriziano come data di nascita del coro, che alcuni anni dopo prese il nome dal compositore Lojze Bratuž. Dopo aver operato per diversi anni all’interno della associazione, nel 1973 ha intrapreso un percorso più autonomo con un proprio consiglio direttivo, di cui il direttore del coro è membro permanente.

I primi passi

Dopo la guerra, gli sloveni nel goriziano iniziarono con zelo a raccogliere i frammenti della loro ricchezza culturale, che era stata così violentemente e crudelmente saccheggiata e distrutta dal regime fascista. Non sorprende che il canto sloveno sia stato il primo a farsi risentire, poiché insieme alla parola scritta era stato il più perseguitato, e per esso cadde la prima vittima della dittatura nera, Lojze Bratuž. I cantori entusiasti, tra cui ricordiamo Polde Doljak, grande amante della musica, prematuramente scomparso in un incidente stradale vicino a Chiavari, formarono sotto la mano esperta del prof. Mirko Filej, che fondò il coro e ne assunse la guida, un gruppo tanto omogeneo da diventare  rapidamente una formazione musicale invidiabile. Ovunque riscossero un successo straordinario, iniziarono presto a eseguire composizioni più impegnative, comprese arie d’opera con parti solistiche. Anche i giovani pianisti Lojzka Bratuž, Andrej Bratuž e Iva Hrovatin contribuirono spesso ad arricchire le esibizioni canore con il loro accompagnamento musicale.

Nel 1957 fu eseguita con successo anche la cantata Il giuramento di Jefte di Sattner. Lo spirito musicale carismatico del prof. Mirko Filej e la sua straordinaria cortesia, vivacità, ottimismo e semplicità impressionarono il pubblico a tal punto che si giunse a scrivere: “Il momento clou è stato quando uno studente ha consegnato un presente floreale al maestro direttore ed è stato ricevuto con una gentilezza e calore che gli abitanti di Dolina e molti dei nostri vicini non dimenticheranno mai…” (Katoliški Glas, 10.2.1955). Il coro si è esibito più volte in vari ensemble (misto, virile, femminile e come ottetto) anche con orchestra e solisti. Sfortunatamente, il professor Filej ci ha lasciati troppo presto. Dopo di lui si è formata una lacuna difficile da colmare; fu un ottimo pedagogo – alcuni direttori della sua scuola sono tutt’ora attivi a Gorizia, fondatore di una scuola organistica a Piazzutta per garantire la presenza di organisti nelle nostre chiese, organizzatore e ottimo sacerdote. Curò anche il restauro e il miglioramento della chiesa di S. Giovanni, della quale si occupò con grande amore dal suo arrivo a Gorizia fino alla sua prematura scomparsa. Circa un mese dopo la sua morte, ad una serata commemorativa nella nuova sala del Katoliški dom, che il prof. Filej aveva fortemente desiderato, qualcuno scrisse: “Quando si è aperto il sipario e il numeroso coro Lojze Bratuž si è presentato sul palco davanti a noi, a tutti si è stretto il cuore dal dolore. Era il suo coro in cui riponeva tutto il suo amore, sacrificandosi per esso fino alla morte. Come voleva che tutti i cantanti si esibissero sul palco in uniforme! Questa è stata una delle sue ultime preoccupazioni prima della sua morte. Ha fornito loro dei vestiti, la sua idea si è avverata quella sera, ma non gli è stato permesso di viverla”. (Katoliški Glas 4.10.1962). In più di dieci anni alla guida del coro, Mirko Filej ravvivò gli incontri con i suoi connazionali triestini, intrecciò i primi rapporti con gli sloveni in Carinzia e mise così in contatto le comunità slovene residenti al di fuori della patria. Secondo la critica, il coro raggiunse in questi primi anni un livello artistico e un potere creativo invidiabili. Già nel 1951, in occasione della commemorazione del 20°anniversario della morte dell’arcivescovo F. B. Sedej, oltre all’Ecce quomodo di Jacobus Gallus, intonò il “salmo De profundis, composto in occasione del 5° anniversario della morte dell’arcivescovo da Ivan Trinko, compositore della Slavia Veneta. Putroppo non poterono eseguire i canti perché l’allora questore di Gorizia proibì ogni celebrazione pubblica al defunto arcivescovo. Pertanto, questa composizione piuttosto impegnativa di mons. Trinko vide la sua prima mercoledì 28 novembre.” (Katoliški Glas, 6.12.1951). Vi furono diverse prime esecuzioni, poiché il professor Filej, egli stesso eccellente musicista e compositore, spesso arrangiava o riarrangiava opere appositamente per il suo coro. Indimenticabili furono le prime esecuzioni ad es. di una serie di canzoni del compositore Vinko Vodopivec (1953) e un concerto nella zona di Trieste (1955). Il suo sincero desiderio che il coro disponesse di spazi adeguati per le prove settimanali si avverò con l’ampliamento del Katoliški dom. Purtroppo il prof. Filej non vide realizzato il suo sogno,poiché morì nell’anno dell’apertura dei nuovi spazi culturali.

Dopo la dipartita dell’amato direttore Mirko Filej, prese la guida del coro il suo allievo, il prof. Ivo Bolčina, che preparò due volte il coro per il Concorso Internazionale di Canto C.A. Seghizzi, nel 1963 e nel 1964 (quando, a causa della malattia di Ivo Bolčina, il coro è stato diretto da Stanko Jericijo). Su richiesta del Capitolo della cattedrale, il coro partecipò alle messe dell’arcivescovo nel Duomo di Gorizia per tutta la stagione 1964-1965. Queste esibizioni ebbero un grande impatto sul pubblico e rappresentarono una grande sfida per il coro in termini di studio e interpretazione. Tra le numerose messe eseguite, citiamo solo la Erste Sonntagmesse di Gruber e la Messa a due voci pari di C. Dobici. Il periodo in cui il coro fu guidato da Ivo Bolčina è quindi segnato principalmente dalla musica sacra, poiché il canto nel Duomo di Gorizia richiedeva molte prove e un particolare approccio dei cantori alla musica sacra.

“L’età dell’oro”

Nel 1965 l’incarico di direttore fu assegnato al prof. Stanko Jericijo, cappellano dei fedeli di lingua slovena nella chiesa di S. Ignazio e ottimo musicista, che portò molte novità nel coro. Prestò particolare attenzione alla tecnica e all’interpretazione del canto. Voleva che ogni cantore approfondisse il testo e il messaggio che il brano conteneva, ne assaporasse la bellezza e la esprimesse vocalmente. Il professor Jericijo dedicò al suo coro più di trent’anni di lavoro costante e disinteressato, dedicandogli inoltre una serie di composizioni che il coro eseguì, ovviamente, in prima esecuzione. Questo periodo fu caratterizzato dalla polifonia, dai brani popolari sloveni originali e riadattati, nonché da composizioni più all’avanguardia di autori sloveni contemporanei. Anche se la tradizione del canto polifonico risale ai tempi del professor Mirko Filej, il prof. Jericijo le assegnò un ruolo fondamentale e costante nel repertorio del coro. In tre lunghi decenni il coro perfezionò numerosissime composizioni di maestri del Rinascimento, tra cui il posto d’onore spetta al compositore sloveno Jacobus Petelin Gallus. Il repertorio del coro si allargò rapidamente, i cantanti accolsero molto positivamente le composizioni polifoniche, estremamente rare nei programmi dei cori transfrontalieri, ma probabilmente del tutto assenti nella regione del goriziano. Grazie all’arricchimento del programma e al repertorio più vasto, il coro ampliò la sua cerchia di ascoltatori e il raggio delle sue esibizioni. Fu probabilmente il primo coro della comunità slovena in Italia a esibirsi in Paesi lontani e a unire con il suo canto gli emigranti sloveni nel mondo. Nel 1977 si presentò con grande successo alla comunità slovena di Parigi che, con soddisfazione di tutti, riuscì ad attirare al concerto un numero elevatissimo di francesi. Questa performance è ancora memorabile tra i nostri connazionali a Parigi.

Oltre a presentare agli Sloveni di tutto il mondo la creatività musicale della nostra comunità, il coro si esibì a Roma (con la registrazione nella grande Sala delle Udienze in Vaticano per i programmi sloveni della Radio Vaticana), due volte in Svizzera e una volta per la comunità slovena a Milano. Il coro iniziò inoltre ad aggiungere al proprio repertorio le opere di compositori contemporanei locali, che più volte gli dedicarono le loro composizioni. Oltre allo stesso direttore vanno citati anche Andrej Bratuž, Ubald Vrabec e Pavle Merkù. Fu così che un gran numero di prime esecuzioni arricchì il curriculum del coro (es. nel 1979 a Camino al Tagliamento il brano Parcè a mi Signor di Merkù; Na goriškem Travniku di Vrabec nel 1992). Intorno agli anni Ottanta si esibì per qualche tempo anche autonomamente la sezione femminile del coro, diretta da Franka Žgavec: ad es. nel 1980 si presentò alla rassegna corale Primorska poje a Trieste. Il professor Jericijo, oltre a dirigere il Coro misto Lojze Bratuž, era direttore anche del coro parrocchiale della chiesa di Sant’Ignazio, per cui ritenne opportuno intrecciare dei legami tra i due cori. Questa fortunata intuizione diede i suoi frutti già nel 1975, con l’esecuzione nella chiesa di piazza Vittoria di una serie di composizioni polifoniche eseguite da questi due cori. Per Gorizia questa fu una piacevole novità e un bell’evento musicale. Negli anni successivi si moltiplicarono le esibizioni in città anche in seno a manifestazioni musicali italiane (es. concerti nella Chiesa di S. Ignazio in occasione della festa di S. Cecilia, concerti di Natale nell’Auditorium Provinciale). Un’eco particolare ebbe la presentazione della Messa a otto voci di Francesco Bianciardi (1572 – 1607): con questo brano i due cori uniti si esibirono a Siena -città natale del compositore- a Kranj, Venezia e Milstatt in Austria.

Alla musica vocale si affiancò più tardi l’accompagnamento musicale. In particolare, il coro arricchì il propriorepertorio con composizioni per voci e strumenti, attirando anche la partecipazione di altre formazioni corali vicine. Tra i concerti di questo tipo spicca sicuramente l’esecuzione della cantata per coro, soli e orchestra di Hugolin Sattner su testo di Simon Gregorčič Il giuramento di Jefte, che il coro eseguì con grande successo anche al teatro Cankarjev dom di Lubiana. All’inizio degli anni ’90 il coro preparò alcuni concerti monografici di alto profilo anche legati ad importanti ricorrenze: ad es. un ciclo di composizioni di Gallus nel 400° anniversario della morte del compositore e un concerto di opere ecclesiastiche di Vodopivec. Da segnalare la magnifica celebrazione per la visita del Papa Giovanni Paolo II a Gorizia nel 1992, quando il Coro misto Lojze Bratuž, assieme ad alcuni cori italiani e friulani, accompagnato dall’orchestra e guidato da Stanko Jericijo, eseguì l’imponente composizione Tu es Petrus, composta dal direttore stesso.

La fine del vecchio, l’inizio del nuovo

Poiché il coro è un organismo vivente, soggetto alle influenze ambientali e condizionato dall’impegno, dalla volontà, dalla motivazione e dal sacrificio dei suoi componenti, anche nel coro Lojze Bratuž si sono insinuati momenti di crisi e di scoraggiamento. Tuttavia a Gorizia nessuno poteva nemmeno immaginare che questo coro potesse scomparire dalla scenamusicale, dunque i problemi venivano man mano risolti lentamente ma con costanza. Durante questo periodo i cantanti prepararono insieme al loro direttore diversi concerti di musica sacra, eseguendoli in varie chiese della zona e in Slovenia.

Nel 1997 la direzione artistica del coro fu assunta da Stojan Kuret. Nuovi cantanti si unirono alla formazione e venne rafforzata la cooperazione con il Centro sloveno per l’educazione musicale Emil Komel. Un nuovo approccio all’apprendimento e all’esecuzione di opere musicali, la ricerca di nuovi percorsi creativi, nonché la vitalità e la professionalità del maestro diedero presto i loro frutti: alla prima esecuzione con il nuovo direttore il 20 giugno dello stesso anno nella chiesa di S. Giovanni a Gorizia il coro presentò il Magnificat di Vivaldi; alla fine degli anni ’90 i cantanti presentarono al pubblico di Gorizia una selezione di composizioni di Pavle Merkù in occasione del 70° compleanno del compositore. Dal 2001 fino al termine della stagione 2013/2014 il coro è stato guidato da Bogdan Kralj, successivamente, fino a tutta la stagione 2018/2019, dal giovane direttore e poeta goriziano David Bandelj. Oggi il coro è diretto da Mira Fabjan, direttrice d’orchestra triestina.

È stato un lungo cammino…

Nel primi anni del dopoguerra, quando la radio cominciava appena a farsi strada nelle case slovene, il coro misto Lojze Bratuž rallegrò le festività natalizie con un’esibizione (in diretta?) su Radio Trst II il 10 gennaio 1954. Nei decenni successivi seguirono molte altre registrazioni per Radio Trst (ad es. il 29 maggio 1970 e il 27 maggio 1973 al Katoliški dom), Radio Capodistria (il 4 marzo 1973 nella Sala dei Giudici di Nova Gorica), e anche per la Radio Vaticana (1975). Ha anche registrato (18 maggio 1990) alcuni brani per una cassetta dei cori dell’UCCS – ZSKP. Va sottolineato che molti membri del Coro misto Lojze Bratuž hanno partecipato, soprattutto negli ultimi anni, a grandi eventi musicali organizzati dall’UCCS – ZSKP. È anche grazie a loro che la cantata Oljki (1994) di Sattner e le operette Pri belem konjičku (1996) e Hmeljska princesa (1999) hanno riscosso un così grande successo. Il coro ha sempre prestato grande attenzione alle relazioni amichevoli tra i suoi membri, alla convivialità e allo svagonella natura. Così già il 26 luglio 1959 il coro andò in gita nelle Dolomiti. Seguì una lunga serie di altri viaggi, ad es. il pellegrinaggio e l’escursione a Brezje nel 1962, l’ascesa al monte Mangart nel 1967, il viaggio nella valle del Logar il 27 settembre 1970, a Rakov Škocijan il 22 giugno 1975, il viaggio a Vienna, Olomouc e Praga sulle vie di Jacobus Gallus dal 25 al 28 aprile 1991, quello nella regione Slovenia Sudorientale – Dolenjska nel 1992, a Škofja Loka il 13 giugno 1993, e la vacanza a Camporosso in Valcanale nella primavera del 1999.

Per unire l’utile al dilettevole, la direzione del coro organizzò per diversi anni vacanze-studio di canto corale al rifugio di San Giuseppe a Camporosso. L’esperienza di riflessione e di ricerca comune fu estremamente utile, anche se non tutti i cantanti parteciparono sempre a queste settimane di canto e di relax. Le giornate di studio furono arricchite dalle conoscenze e dalle competenze di compositori e maestri quali Ubald Vrabec (1979), Jože Trošt (1980), Janko Ban (1981) e Stojan Kuret (1982).

Grazie al prof. Mirko Filej, fin dall’inizio il coro ha cercato di rafforzare la coscienza nazionale e l’amore per la patria attraverso bei canti sloveni, includendo però nel suo programma anche brani da tutto il mondo, spaziando dalla polifonia alle arie d’opera. Il coro rimane ancor oggi fedele a questi valori. Fin dall’inizio i critici hanno apprezzato nel coro la raffinatezza e l’eleganza delle esecuzioni e il lirismo dimostrato particolarmente in alcuni generi musicali.

Per molti anni il coro ha dominato la scena musicale di Gorizia e della più ampia regione del Litorale sia per la scelta dei programmi, sia per la qualità delle esibizioni, ma anche per la sua funzione di collegamento: al coro si univano infatti anche cantanti dei paesi circostanti, che intuivano la possibilità di migliorare le loro capacità musicali e canore. Si può dire che il coro sia stato un esempio di gruppo omogeneo e rafforzato dall’amicizia, il che riveste grande importanza per la nostra terra di confine. Da quando anche i cori dei dintorni hanno iniziato a ottenere grandi successi grazie alla formazione dei cantanti, adattando di conseguenza le loro scelte di programma, il numero di cantanti nel Coro misto Lojze Bratuž si è ridotto notevolmente, poiché molti, per ragioni pratiche e per senso di appartenenza, hanno preferito unirsi al proprio coro locale. A causa del ruolo di primo piano nello spazio culturale e musicale sloveno del centro città, che il coro mantiene ancora oggi, i giovani della città dovrebbero interessarsi più responsabilmente al destino del coro. Non dobbiamo cedere allo sconforto nei momenti di crisi, perché ogni cosa in questo mondo è imperfetta, transitoria, condizionata dai tempi e dalle circostanze, ma piuttosto sfidare le difficoltà e trovare risposte adeguate alle sfide attuali.

Oggi il coro ha una bella storia alle spalle: molte esibizioni, registrazioni radiofoniche, una serie di viaggi e giornate di vacanza-studio, e soprattutto molti amici che amano seguire il coro nelle sue esibizioni e chiacchierare dei tempi passati. Alcuni concerti (a Parigi, Roma, Einsiedeln) rimangono indelebili nella memoria. Noi ex cantanti ci auguriamo sinceramente che il coro ringiovanito prosegua il suo cammino con fermezza, costanza e ottimismo, che possa viveremomenti di entusiasmo nella creazione di gemme musicali, e soprattutto che sia consapevole della sua responsabilità nei confronti della nostra comunità, delle nostre belle parole e canzoni slovene, che conservi e faccia rivivere la tradizione della cultura canora nel litorale – in breve, che consolidi gli ideali per i quali Lojze Bratuž, a cui il coro deve il suo nome, sacrificò la sua giovane vita.

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Premi e riconoscimenti

13.9.2013 – terzo posto al concorso “Mokranjčevi dani” a Negotin (Serbia)

25.5.2013 – secondo posto nella categoria “Canto popolare” al Concorso Nazionale Italiano di Vittorio Veneto (I)

19.04.2011 – premio Kazimir Humar in occasione del 60° anniversario di attività del coro

09.04.2011 – riconoscimento dagli organizzatori del festival canoro Primorska poje in occasione del 60° anniversario dell’attività del coro

2010 – terzo posto nella categoria “Canti popolare” al Concorso Nazionale Italiano di Vittorio Veneto (I)

15.11.2009 – medaglia d’argento (77,66/100 punti) al 4° Concorso dei cori del Litorale a Postojna

09.07.2009 – medaglia d’oro, piazzamento nella fascia superiore nella categoria con programma libero e premio speciale per il miglior coro italiano al Concorso Internazionale Seghizzi di Gorizia (I)

18.03.2008 – medaglia d’oro nella categoria cori misti con brano obbligatorio al 10° Concorso Corale Internazionale di Riva del Garda (I)

22.04.2007 – targa d’argento della città di Maribor al 20° Concorso corale sloveno “Naša pesem” a Maribor (SLO)

1.7.2006 – primo premio e “Grand Prix” al Concorso internazionale di Azzano Decimo (I) nella categoria “Canto popolare”

20.11.2004 – medaglia d’argento e premio speciale per la migliore esecuzione di un canto popolare sloveno al 2° Concorso dei cori del Litorale a Postojna (SLO)

26.10.2003 – premio di eccellenza al Concorso regionale del FVG Corovivo (I)

1995 – riconoscimento per la 25esima partecipazione al festival canoro Primorska poje

1992 – premio ”Gallusova listina”, il più alto riconoscimento dell’Associazione delle organizzazioni culturali della Slovenia e dell’Associazione canora slovena, in occasione dei 40 anni di attività del coro

1985 – riconoscimento dell’Unione culturale cattolica slovena per la 25^ esibizione alla rassegna corale Cecilijanka.

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